Bypass ferroviario, le criticità per il polo delle disabilità sensoriali
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Stamattina, 9 marzo, si è svolta una conferenza stampa per individuare le problematiche legate al cantiere che a breve prenderà avvio in quel di Trento. A organizzarla AbilNova. Il presidente della cooperativa sociale, Lorenzo Andreatta, ha presentato la situazione di difficoltà e di incertezza, dopo la comunicazione fumosa ricevuta da Italferr. “Italferr potrebbe imparare dall’Associazione Nazionale Alpini”, ha dichiarato Andreatta “che nei luoghi delle proprie adunate lascia sempre qualcosa di concreto per il futuro”. L’idea potrebbe essere quella di acquisire l’immobile per metterlo, a fine cantiere, a disposizione del territorio e della comunità, magari con un progetto del “Dopo di noi” che coinvolga pubblico e realtà del terzo settore, contando su una struttura centrale e sostanzialmente nuova. Il presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Trento, Dario Trentini, ha puntato l’attenzione sui circa 500 soci che risentiranno dei lavori del cantiere, così come le attività che vengono realizzate in sede. Ferdinando Ceccato per AbilNova ha presenta i numeri della cooperativa, che conta 180 dipendenti e registra migliaia di accessi all’anno presso il proprio Centro di riabilitazione e con le attività di formazione, sensibilizzazione, consulenza, trasporto, ecc. Sospendere o ridurre le attività e i servizi della Cooperativa significa ostacolare i percorsi di autonomia degli utenti, impedire loro una riabilitazione idonea, creare difficoltà per chi deve muoversi e spostarsi con un senso in meno a disposizione. All'incontro era presente anche il sindaco Franco Ianeselli, che ha sottolineato sottolineare la disponibilità del Comune per definire insieme le questioni ancora aperte.