La montagna è laboratorio di futuro. Parte da qui la programmazione della 70esima edizione del Trento Film Festival, la più antica rassegna di cinema e culture delle terre alte, che torna in presenza dal 29 aprile all'8 maggio.
A firmare il Manifesto è Milo Manara, uno dei più grandi fumettisti e illustratori italiani che, dopo il manifesto rifiutato nel 1997, torna da protagonista a Trento. “Per il manifesto del Trento Film Festival – scrive l'artista - già nell’immagine rifiutata nel 1997 avevo voluto ricreare una dimensione fiabesca, mitologica, ma focalizzandomi sui suoi risvolti dolci e pacifici. Tra le creature mitologiche scelsi quella più seducente, l’Ondina, creatura semi acquatica che si dice abitare nei laghi alpini. In questo secondo manifesto ho sviluppato lo stesso tema, ma con una variazione più malinconica. I cambiamenti climatici e l’inesorabile scioglimento dei ghiacciai alpini, la disastrosa catastrofe della tempesta Vaia è emerso come gli interventi umani rischiano di distruggere l’equilibrio della natura. La nuova Ondina non è più una creatura lieta, ma impaurita e diffidente”. Il manifesto racconta il nostro tempo tra paura e disorientamento e fiducia e speranza. Dopo un'edizione mista, il Festival torna quest'anno in presenza, con la programmazione cinematografica nelle sale e con eventi e mostre in città. Tra le novità, una nuova sezione del concorso “Quarta parete”, dedicata ai video youtube. E questa 70esima edizione avrà come “Destinazione…il Futuro”: verrà proposto un viaggio nel tempo, tra grandi classici della fantascienza e appuntamenti per avventurarsi nei misteri del cosmo. Ad accompagnare il pubblico verso la 70esima edizione, torna la rassegna “Avvicinamenti. Sei i film in programma: si parte il 7 marzo conThe Alpinist. Uno spirito libero.
Trento Film Festival, la montagna tra disorientamento e speranza
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